Autore: Chiara di Lorenzo - Ufficio Legislativo FNOMCeO
La Suprema Corte ha ritenuto responsabile del reato di “Rifiuto di atti di ufficio” di cui all’art. 328 c.p. un medico che in servizio nel reparto di medicina si è rifiutato indebitamente di visitare un paziente neoplastico che presentava un versamento pleurico destro, dopo l’accesso al Pronto Soccorso e a cui, a causa delle difficoltà respiratorie era stato assegnato un codice giallo poiché affetto da una forma morbosa grave. La Cassazione ha altresì precisato che si è obiettivamente al di fuori dell’ambito della discrezionalità tecnica del medico, nel momento in cui le condizioni del paziente risultano critiche e sussiste un preciso obbligo del sanitario di procedere immediatamente alla visita dello stesso.
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