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di Rossella Gemma

Quest’inverno, dopo due anni di scarsa circolazione virale a causa delle misure di prevenzione legate alla pandemia che ha portato un minor allenamento delle difese immunitarie da parte di bambini e ragazzi, ci si aspettava una maggiore facilità ad ammalarsi. E la presenza, oltre al virus influenzale, di altri virus parainfluenzali, del virus respiratorio sinciziale, anch’esso quest’anno comparso in anticipo, e del Covid 19 comporta come conseguenza un sovraccarico dei Pronto Soccorsi. Dai pediatri SIP, Società Italiana di Pediatria, arriva un appello rivolto ai genitori: vaccinare i bimbi contro l’influenza, un’arma efficace e sicura per proteggere i più piccoli nei confronti dei virus influenzali per i quali si prevede la maggiore circolazione. “Se non lo si è fatto ancora-spiega la Presidente della Società italiana di Pediatria, Annamaria Staiano- non si perda tempo: questo è il momento giusto per vaccinare il proprio bimbo, anche se senza patologie croniche o fragilità. Ricordiamo che la vaccinazione è particolarmente raccomandata per tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni, e per tutti i soggetti di ogni età con patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. È importante sottolineare che proteggendo i più piccoli si proteggono anche i fragili di tutte le età e gli anziani in famiglia: in vista delle Feste questo è un altro fattore da non trascurare”.

Oltre alla vaccinazione la SIP ricorda alcune semplici regole che possono aiutare a prevenire l’influenza: evitare luoghi affollati, lavare frequentemente le mani, evitare il contatto con persone ammalate, in caso di tosse o starnuti, coprire naso e bocca con l’incavo del gomito, ventilare gli ambienti di lavoro e casalinghi aprendo le finestre. Nei luoghi affollati le mascherine, che abbiamo imparato a usare con il Covid, restano un presidio di prevenzione anche per altri virus, tra cui l’influenza.

 

Le 6 cose da sapere sull’influenza

  1. Come si manifesta l’influenza?

L’influenza si manifesta solitamente con febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, inappetenza e sintomi respiratori come tosse, mal di gola, congestione nasale.  Nei lattanti si osservano invece vomito e diarrea. È importante, però, consultare il proprio Pediatra di fiducia in presenza di sintomi per escludere altre malattie che possono esordire con sintomi simili.

  1. Quanti giorni dura l’influenza?

Il periodo d’incubazione del virus è di solito di 1-5 giorni. La durata della malattia è variabile da bambino a bambino, ma generalmente è di 5-10 giorni con risoluzione spontanea nella maggior parte dei casi.

  1. Quali sono le possibili complicanze?

L’influenza può causare serie complicanze come polmonite e miocardite, più frequenti nei soggetti con particolari fattori di rischio (quali malattie croniche cardiache, polmonari, neurologiche, renali, epatiche, immunodepressione). E’ opportuna una rapida valutazione se il bambino presenta comorbilità, se molto piccolo, se sta molto male, se rifiuta di mangiare e bere.

  1. Il bambino coninfluenza deve rimanere a casa? 

Il bambino con l’influenza deve rimanere a casa finché non è totalmente guarito, sia per ottenere una ripresa ottimale ed evitare ricadute ma anche per non contagiare i compagni di classe. Non basta l’assenza di febbre per definire il bambino guarito: occorre valutare se vi è ancora malessere generale o tosse insistente. In sostanza, non bisogna avere fretta e occorre consultare sempre il Pediatra in caso di dubbi.

  1. Per curare l’influenza è necessaria la terapia antibiotica?

Tenere il proprio bambino a casa, idratarlo e confortarlo sono le tre regole base che favoriscono la guarigione. L’antibiotico non serve per curare l’influenza ma per trattare eventuali sovrainfezioni batteriche. Va quindi somministrato solo in alcuni casi, su indicazione del Pediatra. Mentre per alleviare i sintomi del bambino, può essere utile la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene in caso di febbre e/o cefalea, lavaggi nasali in caso di raffreddore.

  1. Vaccino iniettivo o spray: che differenza c’è? 

Il vaccino tradizionale è un quadrivalente che contiene virus inattivati (cioè uccisi e frammentati), somministrato per via intramuscolare. Il vaccino con spray intranasale è un vaccino sempre quadrivalente, ma vivo attenuato. Contiene microrganismi vivi ma attenuati e resi innocui. Entrambi i vaccini sono efficaci e sicuriL’indicazione su quale prodotto usare, se sotto forma di spray o di puntura, oltre che in base all’età (il vaccino spray è indicato nella fascia 2-6 anni) e alla disponibilità delle dosi, dipende dalla decisione del medico.