di Rossella Gemma
Nuova attenzione, soprattutto con la ripresa degli accertamenti nel post Covid, alle patologie che colpiscono ossa e muscoli, rispettivamente osteoporosi e sarcopenia. Si inizia a parlare di “osteosarcopenia”, una sindrome di recente definizione che vede la concomitante manifestazione delle due patologie, accentuata in una società che invecchia come quella italiana. Le conseguenze sono un incremento di cadute e fratture, con relativa disabilità e mortalità. Questo è stato il tema al centro di un recente programma di training per Medici di Medicina Generale con Responsabile Scientifico il Prof. Stefano Lello, Consulente Scientifico dipartimento Salute Donna e Bambino Fondazione Policlinico Gemelli, presentato nel recente webinar “Progetto Osteoporosi e Sarcopenia. Train the trainer”.
L’osteoporosi aumenta il rischio di fratture a vertebra, polso, femore ed anche in altri siti scheletrici. L’impatto può essere molto rilevante: in caso di frattura del femore il tasso di mortalità nell’arco di un anno è di circa il 20%, a cui si aggiunge una disabilità nel 40% dei casi, nonostante il miglioramento delle tecniche ortopediche. Per fare una diagnosi di sarcopenia si valutano la forza, la quantità di tessuto muscolare e la prestazione fisica con l’analisi di una serie di performance con strumenti come il dinamometro e il test del cammino che valuta la velocità di camminata. Questi parametri integrati mostrano l’incremento della fragilità del soggetto che si può fratturare e ammalare.
“La comunità scientifica rivolge crescente attenzione a questi due aspetti spesso visti come separati: da una parte, la perdita di massa ossea e di resistenza dell’osso, ossia l’osteoporosi; dall’altra, la perdita di massa, forza e performance muscolare, la sarcopenia – ha sottolineato il Prof. Stefano Lello – Osso e muscolo si influenzano vicendevolmente e allo stesso modo la salute di ossa e muscoli viaggia insieme: fare movimento, avere una dieta corretta con un introito adeguato di calcio, mantenere un buon livello di vitamina D sono aspetti di cui si giovano sia l’osso che il muscolo. L’interdipendenza è acuita dal fatto che l’età media della popolazione è in crescita, con riduzione complessiva della massa ossea e di quella muscolare. Entrambe determinano un aumento della fragilità e del rischio di cadute e di fratture. Uno studio del 2011, ad esempio, dimostra che nelle donne che si fratturano il femore, il 58% soffre anche di sarcopenia”.
Gli esperti ricordano che la prevenzione può iniziare sin da giovani con uno stile di vita sano, acquisendo sempre più rilievo con il passare del tempo. Per valutare l’efficacia dello stile di vita e il monitoraggio dell’invecchiamento di ossa e muscoli, è fondamentale il ruolo del Medico di Medicina Generale, che ha la possibilità di conoscere la storia clinica del paziente e di comprendere la sua evoluzione.