di Rossella Gemma
“L’infanzia rischia di estinguersi”. Il monito arriva dalla Sip, Società Italiana di Pediatria, riunitasi a Sorrento per il 77° Congresso Nazionale. "Ben 600.000 bambini in meno in 15 anni - ha dichiarato la presidente SIP, Annamaria Staiano - circa 1,4 milioni di studenti in meno in 12 anni, nascite crollate sotto la soglia dei 400.000 nuovi nati nel 2021. I pediatri non possono stare a guardare, siamo in prima linea per fronteggiare questa emergenza socio-demografica".
Come sta avvenendo per altre specialità anche in Pediatria, “un numero crescente di medici ospedalieri decide di lasciare il proprio incarico per dedicarsi al territorio o all’attività privata. Questo fenomeno definito ‘Great Resignation’, esarcebato dalla pandemia, ha molte cause, tra cui il burnout dovuto a turni massacranti, le continue aggressioni, la scarsa gratificazione economica, etc” spiega la Presidente SIP. “Abbiamo però le risorse per ripartire: i nostri specializzandi” afferma Staiano. “Dobbiamo dare atto agli ultimi governi di un aumento sempre maggiore delle borse di specializzazione. Negli ultimi 8 anni il numero è triplicato passando da 357 nel 2014 a ben 954 nel 2021. L’aumento degli specializzandi rappresenta una straordinaria possibilità per il mondo della Pediatria del futuro, che ci pone davanti a responsabilità formative molto precise”.
Staiano affronta poi nel suo discorso di apertura anche il tema delle sub specialità pediatriche per gestire l’aumento delle patologie croniche. “Sarebbe importante riconoscere sul piano normativo il valore legale delle sub specialità pediatriche come già avviene in altri Paesi europei. A tal fine la SIP ha redatto un documento attualmente al vaglio del Ministero della Salute”, aggiunge la Presidente SIP. “I bambini hanno il diritto di essere curati da professionisti adeguatamente formati per l’assistenza ai soggetti in età evolutiva. Per questo è cruciale il riconoscimento della figura del pediatra sub specialista (esempio pediatra cardiologo, pediatra allergologo, pediatra gastroenterologo, endocrinologo ecc) che può far fronte all’aumento di bambini e adolescenti con patologie croniche e gestire adeguatamente la transizione dall’infanzia all’adolescenza”.