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ORARIO DI APERTURA (telefono, email o appuntamento)
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO
Mattina: dal Lunedì al Venerdì - dalle ore 9,00 alle ore 14,30
Pomeriggio: il Lunedì ed il Venerdì - dalle ore 15,00 alle ore 18,00 ma nei mesi estivi di giugno, luglio ed agosto l'apertura pomeridiana è effettuata soltanto nella giornata del Lunedì.
CONTATTI
Indirizzo: Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Frosinone Via Fosse Ardeatine, 101 - 03100 FROSINONE
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Per cercare un iscritto a questo Ordine Provinciale basterà cliccare qui.
Per visualizzare gli elenchi degli specializzati nelle varie discipline basterà cliccare qui.
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Per ottenere l'elenco dei Medici Competenti basterà consultare l'allegato in basso o consultare la pagina dedicata sul sito del Ministero della Salute.
MEDICI
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LA TASSA ANNUALE DI ISCRIZIONE ALL'ORDINE 2024 E' STATA TRASMESSA AGLI ISCRITTI IN DATA 05/04/2024
Si rammenta che la tassa di iscrizione è una tassa a tutti gli effetti - non un contributo - e, come tale, per disposizione di legge, è soggetta all'obbligo di pagamento.
L'unico modo di non pagare più la tassa di iscrizione è cancellarsi dall'Ordine, attraverso l'apposita, codificata, modulistica che si trova su questo stesso sito.
ATTENZIONE: Il fatto di essere in congedo dal lavoro, in quiescenza, in pensione di invalidità oppure di aver interrotto la libera professione non implica la cancellazione automatica dall'Ordine - che non può conoscere le scelte personali degli iscritti -, quindi, non dà il diritto di non pagare la tassa.
Riassumendo: finché si è iscritti in un ordine professionale si paga una tassa di iscrizione. Quando si sceglie di cancellarsi da un ordine - cosa che impedirà l'esercizio della professione sotto ogni aspetto, sia in regime di pubblico impiego sia in regime contrattualistico che di libera professione anche occasionale -, tale volontà dovrà esplicitarsi attraverso un modulo di domanda corredato da marca da bollo, accompagnato dal pagamento dell'anno in corso ed eventualmente degli anni arretrati; in questo modo, con la rinuncia ufficiale all'iscrizione che viente comunicata allo Stato, si rinuncia ad esercitare la professione.
COME PAGARE
ATTENZIONE: La tassa di iscrizione può essere scaricata dal portale e può essere pagata, per legge dello Stato, solo ed unicamente tramite sistema pago-PA. Ogni pagamento effettuato in modalità diversa sarà restituito.
VAI QUI SOTTO PER SCARICARE IL TUO BOLLETTINO, PREGO!
Quote di Iscrizione 2024:
Prime Iscrizioni all'Ordine: € 30,00;
Iscrizioni annuali dal II anno di iscrizione fino all'80° anno di età anagrafica: € 140,00;
Doppie Iscrizioni: € 257,00;
Iscrizioni di medici ed odontoiatri ultraottantenni: € 30,00.
QUI SOTTO POTRAI SCARICARE I BOLLETTINI PAGOPA RELATIVI ALL'ANNO IN CORSO (2024) ED, EVENTUALMENTE, AGLI ANNI PRECEDENTI
Dal 1° luglio 2020 le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate ad utilizzare, per tutti i pagamenti in entrata verso gli le Pubbliche Amministrazioni, il sistema pagoPA. Da questo momento, quindi, non sarà più possibile effettuare pagamenti tramite i sistemi tradizionali: MAV, bollettini postali, bonifici bancari semplici.
A cosa serve "pagoPA"
pagoPA è un sistema voluto dallo Stato, ideato per eseguire, in modalità più semplice, sicura e trasparente, i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, con l'ausilio dei" Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP)" aderenti (iscritti al sistema e presenti sul sito https://www.pagopa.gov.it/it/prestatori-servizi-di-pagamento/elenco-PSP-attivi).
Quando Pagare
Gli avvisi di pagamento pagoPA verranno resi disponibili ed inviati solo da settembre. Gli iscritti saranno avvisati tramite posta, email e pec.
Per coloro che inoltrano istanza di iscizione a questo Ordine, per la prima volta, la procedura è descritta nella sezione "modulistica", alle relative pagine dedicate alla Prima Iscrizione e all'Iscizione per Trasferimento.
Come pagare
Ogni iscritto riceverà un avviso di pagamento tramite PEC, EMAIL e POSTA, che conterrà tutte le informazioni necessarie per procedere al versamento cartaceo o online; sarà sempre possibile scaricare nuovamente l’avviso di pagamento dal form sottostante.
Si ricorda che ogni modalità di pagamento può essere soggetta a commissioni d’incasso applicate dal Prestatore di Servizio di Pagamento (PSP).
- CANALI FISICI:
- Presso le tabaccherie del circuito SISAL, Lottomatica e Banca 5, che espongono il logo pagoPA;
- Presso le banche e gli altri prestatori di servizio di pagamento (PSP) aderenti (esempio: sportello banche, ATM, Paytipper) ove è esposto il logo pagoPA;
- Presso gli uffici di Poste Italiane; chiedendo all'operatore di far passare il pagamento attraverso il canale "pago-pa" dell'ordine, indicandolo espressemante e non genericamente sul ccp.
- CANALI ONLINE:
1) Direttamente qui, inserendo il proprio codice fiscale nel form sottostante. Il pagamento potrà avvenire attraverso carta di carta di credito o debito, conto corrente bancario (se abilitato) o postale, PayPal, Satispay, Bancomat Pay, iConto o Postepay; una volta accertato il pagamento, verrà inviata un'email contenente la ricevuta telematica (RT).
2) Presso il servizio di "home-banking" della propria banca, sempre se aderente al circuito CBILL o pagoPA (l’elenco è presente sul sito https://www.cbill.it/avvisi-pagopa). Come fare:
a. Intercettare la finestra "CBILL/Paga PA" oppure "pagamenti Pubblica Amministrazione" presente nella propria area riservata bancaria ed entrare nella sezione dedicata. Inserirai, quindi, il codice CBILL dell’Ordine, che è il seguente: "7D180" oppure selezionerai, dal menù a tendina, la denominazione dell’Ordine che, in questo caso, è registrato così: “OMCEO PROVINCIA DI FROSINONE”;b. inserirai poi il codice avviso relativo al tuo bollettino (senza spazi);
c. completerai il form, infine, con l’importo della tassa, riportato sull’avviso di pagamento pagoPA.
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Legge istitutiva
Legge 409/85
Legge 14 maggio 2005, n. 80 (modifica alla legge istitutiva, pag.20, comma 4-sexies)
L. 11 gennaio 2018, n.3.pdf - Riforma degli Ordini Professionali
Giuramento Professionale
Codice di Deontologia Medica OMCeO Frosinone 2017
Codice Deontologico FNOMCeO del 2006
Codice Deontologico FNOMCeO aggiornato 2017
Linee Guida Sul Conflitto di interesse
Pubblicità Sanitaria
Norme Pubblicitarie Riguardo a Mezzi e Dimensioni
Linee Guida sulla Pubblicità dell’Informazione Sanitaria
Nuove Disposizioni in Materia di Pubblicità Sanitaria dal 2019
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di Rossella Gemma
Dopo la malattia di Alzheimer il Parkinson è la malattia degenerativa più diffusa: "È certamente una patologia molto diffusa, anche se mettere insieme da punto di vista dell’impegno e della gravità l’Alzheimer con la malattia di Parkinson è, a mio parere, improprio- ha commentato il dottor Frazzitta- Questo perché la malattia di Alzheimer interessa la corteccia cerebrale, mentre il Parkinson esclusivamente la sostanza nera”. Oggi in Italia a convivere con questa patologia sono circa 300mila pazienti.
Un numero, questo, cresciuto negli ultimi 30 anni: "Ci sono due motivazioni: la prima è che la popolazione è invecchiata e quindi ha una maggiore possibilità di svilupparla- ha spiegato l'esperto- la seconda è che sono aumentate le diagnosi, questo perché fino agli anni Settanta/Ottanta la comparsa di un lieve tremore o di un rallentamento motorio in una persona anziana della famiglia veniva considerata una normale evoluzione della sua vita e spesso la malattia non veniva diagnosticata. Oggi il numero totale dei pazienti insomma aumenta a fronte di una situazione globalmente stazionaria”.
Il Parkinson, intanto, colpisce prevalentemente l’anziano ma non è una malattia dell’anziano e, secondo il dottor Frazzitta, non lo è "mai stata" in senso stretto: "Il Parkinson è stato descritto a Londra per la prima volta (nello studio 'An Assay on the Shaking Palsy') nel 1817, quando l’aspettativa di vita era di 39 anni. Generalmente l’esordio è tra i 45-55 anni ma, poiché di questa malattia non si muore, la totalità dei pazienti arriva anche in età avanzata. È per questo che nel nostro immaginario pensiamo che sia una malattia dell'anziano".
Parlando dei campanelli di allarme, il Parkinson è sostanzialmente una malattia che provoca un danno del movimento automatico. "Nel paziente può iniziare a comparire un lieve tremore, e questo accade nel 50% dei pazienti- ha fatto sapere il dottor Frazzitta- ma la cosa più frequente è che siano i familiari del paziente stesso ad accorgersi di movimenti più lenti o di un piede che magari 'striscia' un po'. Spesso il paziente non si accorge di queste modifiche perché avvengono molto lentamente e non sono di grande impatto sulla sua situazione clinica generale".
È ormai accettata l’ipotesi di una origine multifattoriale della malattia, in cui interagiscono componenti genetiche e ambientali. Ma quali sono i principali fattori di rischio della malattia? “Il fattore di rischio numero uno è lo stress- ha risposto l'esperto- tutti i pazienti con Parkinson hanno degli eventi stressanti maggiori nell’immediatezza della comparsa dei sintomi della malattia. Quindi certamente lo stress svolge un ruolo fondamentale. Poi naturalmente si deve avere una predisposizione genetica, ma questo vale per tutte le malattie".
Tra i fattori che possono determinare un aumento del rischio di insorgenza della malattia, anche l’esposizione a tossine esogene come pesticidi, metalli e prodotti chimici industriali, oppure lo stile di vita (dieta e fumo). "L’unica cosa certa è che sappiamo che i pesticidi o alcune droghe facilitano il danno a carico della sostanza nera- ha commentato Frazzitta- ma questa condizione da sola non è sufficiente. Lo stesso discorso si può fare per chi fuma un pacchetto di sigarette al giorno senza mai sviluppare un tumore al polmone, ci vuole sempre una predisposizione".
Al momento per il Parkinson non si conosce una cura, ma esistono diversi trattamenti che possono controllarne i sintomi. "Purtroppo non abbiamo una terapia preventiva, cioè un modo di fare una diagnosi precoce tale per cui poi riusciamo a bloccare l’evoluzione della degenerazione. Quando il paziente inizia ad avere dei sintomi- ha fatto sapere l'esperto- di fatto la degenerazione è già completata: i sintomi compaiono quando il 70% della sostanza nera è andata già distrutta. Anche gli studi più recenti che sono stati fatti con l’utilizzo di anticorpi monoclonali per eliminare le proteine dell'alfa-sinucleina, che è stata imputata a torto o ragione di essere una delle responsabili della malattia, si sono rilevati non modificare assolutamente l’evoluzione dei sintomi".
Non esistono al momento farmaci in grado di far regredire questa malattia, però si è scoperto che l’attività fisica può giocare un ruolo importante, soprattutto se fatta con allenamenti personalizzati. In questo senso il protocollo MIRT (Multidisciplinar Intensive Rehabilitation Treatment), che prevede un approccio riabilitativo multidisciplinare nei pazienti affetti da malattia di Parkinson, si è rivelato efficace nel ridurre la progressione dei sintomi motori, nel migliorare l’autonomia personale e la qualità di vita dei malati. Ideatore del metodo, pubblicato su oltre 70 riviste scientifiche internazionali (tra cui 'Nature Reviews Neurology'), lo stesso dottor Frazzitta: "Abbiamo dimostrato che grazie ad un approccio multidisciplinare, ossia con un intervento di diverse figure (tra cui il fisioterapista, il logopedista e ovviamente il neurologo), si rallenta l’evoluzione dei sintomi, ossia il peggioramento del quadro motorio. E questo sia nelle forme iniziali di malattia sia in quelle intermedie".
Fino agli anni Settanta si pensava che il cervello, una volta sviluppato, non fosse più in grado di modificarsi. "Ma questo è stato ampiamente smentito, anche da Rita Levi Montalcini- ha ricordato Frazzitta- Fondamentale, allora, una riabilitazione del movimento: MIRT dimostra che se un paziente pratica almeno un’ora di fisioterapia tutti i giorni, questa attività blocca l’evoluzione dei sintomi". Il metodo MIRT, nato nel 2000, è stato testato su circa 2mila pazienti ed è stato ampliamento replicato "con nostra grande soddisfazione sia in Cina sia a Tel Aviv". Non solo: è proprio su questo approccio che si basano le linee guida dell'International Parkinson and Movement Disorder Society per prendere in carico i pazienti in maniera multidisciplinare e per organizzare i centri Parkinson.
Ma qual è la situazione nel nostro Paese? "Purtroppo in Italia i centri Parkinson sono generalmente formati solo dai neurologi che prescrivono i farmaci. Per questo abbiamo pensato di aprire la rete dei centri MIRT, dove oltre al neurologo, che fa la sua parte, il paziente possa trovare tutte le diverse figure professionali di cui ha bisogno. Purtroppo l'apertura dei centri ha coinciso con lo scoppio della pandemia e non siamo stati fortunati da questo punto di vista. Al momento i centri sono otto (Pescara, Livorno, Venezia, Torino, Como, Brescia, Pavia e Sondrio) e per lo più al nord, dove come sempre accade è meno complesso sviluppare nuovi progetti- ha concluso il neurologo- ma l’obiettivo è quello di avere un centro MIRT per ogni regione".