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1. La trasmissione interumana del Coronavirus, all’interno dell’Unione Europea, è stimata da molto bassa a bassa, se i casi vengono identificati tempestivamente e gestiti in maniera appropriata.

2. La probabilità di osservare casi in soggetti di qualsiasi nazionalità provenienti dalla Provincia Cinese di Hubei è stimata alta, mentre è moderata per le altre province cinesi.

3. Con riguardo, specificatamente, agli operatori di cui all’oggetto, la responsabilità di tutelarli dal rischio biologico è in capo al datore di lavoro.

In particolar modo:

"Le misure devono tener conto della situazione di rischio che, come si evince dalle informazioni sopra riportate, nel caso in esame è attualmente caratterizzata in Italia dall’assenza di circolazione del virus.

Inoltre, come si evince dalla circolare del 31/1/2020 relativa all’identificazione dei casi e dei contatti a rischio, questi ultimi sono solo coloro che hanno avuto contatti ravvicinati e protratti con gli ammalati.

Pertanto, ad esclusione degli operatori sanitari, si ritiene sufficiente adottare le comuni misure preventive della diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria, e in particolare:

 

Ove, nel corso dell’attività lavorativa, si venga a contatto con un soggetto che risponde alla definizione di caso sospetto di cui all’all. 1 della circolare Ministero della Salute 27/1/2020 (che aggiorna quella precedente del 22/1/2020) - 2, si provvederà – direttamente o nel rispetto di indicazioni fornite dall’azienda – a contattare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso sospetto per nCoV. Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari: